La diffusione delle cartelle cliniche elettroniche (EHR) e di altre tecnologie (ad esempio i dispositivi wearables indossati da tantissime persone per monitorare la propria salute) consente ai ricercatori – e di riflesso ai clinici – di avere a disposizione una serie di dati prima inimmmaginabile Le diverse fonti dei dati però soffrono di limiti di diversa natura, perché possono avere origine da banche dati di cui non è garantita la stabilità o la solidità, oppure presentare difetti in termini di interoperabilità, al punto da renderli inutilizzabili.
Fondazione Ricerca e Salute (ReS) nasce proprio per perseguire la raccolta e l’analisi di Real World Data ad alto volume (big data), superando gli ostacoli insiti sia nei limiti di qualità delle informazioni, sia nella loro affidabilità.
“Uno dei principali campi di applicazione della Real World Evidence nel quale la Fondazione ReS è già attiva è quello della definizione e della stima di impatto dei costi assistenziali integrati delle patologie. Il percorso è quello dell’integrazione tra i dati dei flussi amministrativi della farmaceutica (convenzionata ed ospedaliera), dei ricoveri ospedalieri (attraverso le schede di dimissione ospedaliera – SDO) e della diagnostica e della specialistica. È la strada per promuovere una governance dell’intero processo assistenziale secondo una concezione non frammentata delle principali patologie, dalle patologie cardiovascolari a quelle oncologiche, dal diabete alle malattie osteoarticolari, respiratorie e infettive”
Continua a leggere su